Analizziamo in tutte le sue sfaccettature ciò che noi consideriamo come IL GRANDE EQUIVOCO.
Partiamo dall’inizio, la domanda da porsi è: l’investitore del 2017 ha competenze finanziarie?
No, infatti come per qualsiasi altro settore per cui ci affidiamo ad un esperto (la materia fiscale ad esempio), anche per investire è normale e necessario rivolgersi ad una persona in possesso delle competenze finanziarie di cui abbiamo necessità.
Partendo da questo presupposto, dobbiamo sapere CHI SONO GLI ESPERTI che hanno le competenze finanziarie di cui abbiamo bisogno!
IL 1983 è stato un anno fondamentale per sciogliere questo dubbio. Secondo la legge 77/83- Istituzione e Disciplina dei Fondi Comuni, i Gestori Professionali (SGR e SICAV) dispongono di mezzi, competenze, e strutture di analisi e ricerca in tutto il mondo. Sono autorizzati e vigilati, e la loro attività è misurabile e confrontabile.
Ecco che sono delineati i soggetti con reali competenze finanziarie.
I Fondi quindi, da un lato rappresentano per noi investitori (la domanda) l’unica e concreta soluzione realmente professionale per sopperire alla mancanza di competenza e di mezzi e per soddisfare l’esigenza di consulenza finanziaria.
L’obiettivo professionale dei Gestori infatti, e la ragione per cui vengono pagati, è quello di generare performance sui mercati finanziari, migliori dei benchmark e migliori dei concorrenti.
Nonostante tutti i mezzi a disposizione non sempre raggiungono il loro obiettivo. Come potrà farlo meglio qualsiasi altro soggetto che non può disporre degli stessi mezzi?
Dall’altro lato per i Gestori Professionali (l’offerta) i Fondi Comuni sono un’enorme e straordinaria opportunità di business.
I record di raccolta e i dati di bilancio degli ultimi anni gli hanno consentito di realizzare il business, alla grande. Possiamo affermare dunque che l’offerta (l’attività dell’Industria Finanziaria) sia molto qualificata.
Se l’Industria Finanziaria (l’offerta) attraverso la raccolta (le masse su cui applica le commissioni) sa come fare il suo business e quindi è qualificata, l’Investitore (che investe soldi veri nei fondi e su cui spera di ottenere un buon risultato) sa come fare il suo business? La domanda sarà qualificata?
Analizziamo adesso com’è composta l’industria del risparmio gestito.
E’ una catena di tre soggetti distinti con differenti competenze, ma tutti orientati allo stesso scopo.
IL PRIMO GRANDE EQUIVOCO che si genera molto spesso è quello di CONFONDERE LE COMPETENZE. Noi investitori facciamo l’errore di pensare che i Consulenti abbiano competenze finanziarie piuttosto che commerciali (conoscenze ben diverse tra loro), ovvero CREDIAMO CHE I CONSULENTI SIANO ESPERTI DI FINANZA.
Non è che se una cosa falsa viene ripetuta infinite volte poi diventa vera, è solo che SEMBRA VERA.
Travolti da tutte le informazioni che ci vengono date su questo mondo noi investitori, non solo confondiamo le competenze dei soggetti, ma confondiamo anche i loro ruoli (IL SECONDO GRANDE EQUIVOCO). Infatti siamo sempre stati condizionati a credere che le persone a cui ci siamo sempre affidati, consulenti o dipendenti di banca, potessero essere “dalla nostra parte”. La realtà è che i consulenti e i dipendenti di banca lavorano per l’industria finanziaria e del risparmio gestito. Dipendono da chi li paga.
Saranno davvero dalla nostra parte?